Giornata Mondiale dell’Alimentazione: #famezero entro 2030

Giornata Mondiale dell’Alimentazione: #famezero entro 2030

Giornata Mondiale dell’Alimentazione: obiettivo #famezero

Ogni anno la FAO celebra, il 16 ottobre, la Giornata Mondiale dell’Alimentazione. Nel 2018 lo slogan dell’iniziativa è stato “Le azioni sono il nostro futuro. Un mondo #Fame Zero entro il 2030 è possibile”. L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, infatti, per quest’anno ha deciso di focalizzare la giornata su uno dei Sustainable Development Goals (Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile) che auspica un futuro dove malnutrizione e denutrizione siano molto ridotte nel mondo. Un situazione che purtroppo, al momento, risulta ancora molto lontana dalla realtà. Secondo il report “Lo Stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo 2018” stilato dalla FAO, infatti, la fame nel mondo sarebbe di nuovo in aumento: oggi, oltre 820 milioni di persone soffrono di denutrizione cronica.

Le cause della drammatica condizione in cui si trovano molte popolazioni a livello di alimentazione sono molteplici: guerre, eventi metereologici estremi legati ai cambiamenti climatici, crisi economica, rapido aumento di sovrappeso e obesità. Tutti questi fenomeni stanno dunque annullando i progressi fatti sinora in ambito alimentazione, facendo sì che fame e malnutrizione si pongano nuovamente come problema di vitale importanza e attualità. #famezero chiede dunque un approccio a lungo termine per costruire società pacifiche e inclusive, promuovendo il consumo di alimenti di alta qualità per una vita sana e attiva.

Giornata Mondiale dell’Alimentazione: i dati della FAO sulla nutrizione nel mondo

Secondo quanto riportato dalla FAO, ci sono 820 milioni di persone a rischio malnutrizione. Il 60% è rappresentato da donne, mentre sono 151 milioni i bambini sotto i 5 anni che soffrono di rachitismo e il 45% delle morti infantili è dovuto a malnutrizione. 1,3 miliardi di persone (un quarto della popolazione mondiale) sono in sovrappeso, mentre 672 milioni di persone soffrono di obesità. Un terzo del cibo prodotto nel mondo viene perduto o sprecato, dato reso ancora più negativo dal fatto che il 6% delle emissioni di gas serra è provocato dagli sprechi alimentari presenti nelle discariche.

Per quanto riguarda le popolazioni povere a livello mondiale, il 70% vive nelle aree rurali dove è necessaria una radicale trasformazione dell’economia agricola. FAO chiede ai governi alcune azioni precise: investire maggiormente nel settore dell’agricoltura con programmi di protezione sociale per i più deboli, ma anche mettere a contatto i produttori di generi alimentari con le aree urbane. I piccoli agricoltori, d’altra parte, devono utilizzare nuovi metodi di agricoltura sostenibile affinché aumenti la loro produttività e il loro reddito, utilizzando un approccio attento all’ambiente per garantire la resilienza delle comunità rurali. L’innovazione tecnologica gioca quindi un ruolo centrale in questo processo.

Giornata Mondiale dell’Alimentazione: in Italia 2,7 milioni di persone chiedono aiuto

In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2018, Coldiretti ha pubblicato un report relativo alla povertà in ambito alimentare in Italia. Secondo Coldiretti, nel 2017 ben 2,7 milioni di persone nel nostro paese hanno chiesto aiuto per mangiare (nelle mense dei poveri o grazie ai pacchi alimentari). Gli aiuti alimentari hanno riguardato, in particolare, 114 mila persone che si sono rivolte alle mense dei poveri e 2,55 milioni che hanno usufruito del pacco alimentare. Le categorie più deboli dal punto di vista alimentare sono bambini (455 mila sotto i 15 anni), anziani (circa 200 mila sopra i 65 anni), persone senza fissa dimora (circa 100 mila) e migranti (380 mila).

La Giornata Mondiale dell’Alimentazione rimane quindi un’iniziativa di interesse nazionale e internazionale, per sensibilizzare sui problemi legati alla sicurezza alimentare, la povertà, la fame, la malnutrizione e per comunicare la necessità di agire per superarle. In particolare, #famezero richiede tre azioni virtuose: non sprecare il cibo, produrre di più con meno, seguire una dieta sana e sostenibile.

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