Foreste devastate, bilancio drammatico in Italia
Foreste devastate in Italia dalle precipitazioni atmosferiche delle scorse settimane. Le forti piogge e le raffiche di vento hanno provocato danni ingenti in tutta Italia, andando a colpire non solo le abitazioni ma anche i nostri boschi, che compongono uno dei patrimoni forestali più vasti d’Europa. Come riporta Coldiretti, infatti, “l’ondata di maltempo ha provocato la strage di circa 14 milioni di alberi compromettendo l’equilibrio ecologico ed ambientale di vaste aree montane e mettendo a rischio la stabilità idrogeologica”. Nei territori maggiormente colpiti, la biodiversità è stata sconvolta e la mancanza di vegetazione sul terreno potrebbe provocare frane e smottamenti in caso di ulteriori forti piogge. Secondo Coldiretti, la drammatica situazione delle foreste italiane è stata provocata dal maltempo che si è abbattuto sull’Italia, ma certamente è stata favorita anche dagli atteggiamenti di incuria e abbandono. Sarebbe anzitutto necessaria, quindi, una maggiore attenzione nei confronti dei boschi che avanzano sui terreni, provvedendo alla manutenzione, difesa e sorveglianza della foresta. Si deve tenere presente che i boschi italiani, oggi, coprono una superficie di ben 10,9 milioni di ettari.
In particolare, le foreste devastate sono state quelle del Trentino Alto Adige, del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Tra i boschi distrutti ci sono anche quelli che forniscono la maggior parte del legno per i violini Stradivari in Val di Fiemme (Trentino Alto Adige) e Val Saisera (provincia di Udine). Gli abeti rossi di queste foreste, infatti, servono a creare violini ma anche violoncelli, arpe, tavole armoniche di pianoforti, clavicembali, spinette. Quello provocato dal maltempo non è quindi solamente un danno ingente per l’ambiente e la biodiversità, ma anche per il patrimonio artistico-culturale italiano.
Foreste devastate, appello dell’AFI sulle risorse
Andrea Negri, presidente dell’AFI (Associazione Forestale Italiana), ha chiesto allo Stato di attivarsi per “coordinare il recupero del legname abbattuto dal maltempo in Trentino, Veneto e Friuli, nel minore tempo possibile: va utilizzato”. La quantità di legno che si trova al suolo attualmente, infatti, è pari a quello che viene raccolto in ben 10 anni. Diventa necessario, quindi, intervenire con un’azione congiunta e coordinata dallo Stato per sfruttare il legname degli alberi rasi al suolo, recuperandolo. Negri ha infatti commentato, sul sito online di AFI: “Prendiamo atto del danno a seguito della tragedia, ma non sprechiamo la risorsa da utilizzare. Abbiamo migliaia di ettari di bosco disponibili. Provvediamo ad un’azione di recupero di questo legname e nel minor tempo possibile per evitare che marcisca. Usiamolo. Rendiamolo disponibile sul mercato nazionale così da ridurre l’importazione. Incoraggio l’appoggio dello Stato in questa azione, con un intervento incentivante che favorisca il coinvolgimento di tutti i soggetti operanti nel settore forestale per accelerare questa azione di recupero”. Viene ribadita ancora una volta la necessità di un intervento di tutela e messa in sicurezza delle foreste italiane, per evitare l’avanzamento incontrollato dei boschi e futuri smottamenti, con una più attenta gestione dei territori di montagna.
Oltre al danno ecologico c’è da considerare anche quello economico, ma vi sarebbe come “vantaggio” la possibilità di generare 35mila nuovi posti di lavoro grazie all’impiego di risorse per la riforestazione dei territori distrutti. Le foreste devastate, infatti, possono essere oggetto di una politica di gestione maggiormente sostenibile. Tutto ciò a vantaggio del territorio, ma anche per evitare danni così ingenti ai nostri boschi in futuro.
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